Lo scorso 8 gennaio è stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, e quindi entra in vigore, il Decreto del Ministero del Lavoro del 22 ottobre 2019 secondo il quale tutti coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza saranno tenuti a svolgere i cosiddetti Puc, ovvero i progetti utili alla collettività, presso il Comune di residenza. I soggetti interessati, sia quelli inseriti nell’ambito del Patto per il Lavoro tenuto dalle competenti Uffici per l’Impiego, sia coloro che sono invece transitati negli elenchi del Patto per l’Inclusione Sociale, potranno essere chiamati a svolgere attività non retribuite in svariati ambiti su indicazione dei Comuni. Si va dall’assistenza domiciliare alle persone anziane alla manutenzione del verde pubblico. I Comuni gestiranno tali attività socialmente utili nel momento in cui in un determinato settore si riscontrino delle necessità specifiche attraverso la predisposizione di specifici progetti che prevederanno le tempistiche, le risorse da impiegare e le persone da coinvolgere. Il progetto potrà riguardare una nuova attività oppure un potenziamento di un’opera che è già iniziata. I soggetti impiegati dovranno garantire almeno 8 ore settimanali (e fino a 16 ore previo accordo tra le parti) ; in caso di inosservanza dell’obbligo da parte dei beneficiari questi potranno subire la perdita del sussidio.