Con la entrata in vigore della Legge di Bilancio 2020 è stato modificato il regime dei contribuenti forfettari prevedendo, oltre al limite dei compensi/ricavi di € 65.000 annuali, due ulteriori e stringenti requisiti. In particolare, per accedere al regime agevolato, occorre non aver sostenuto spese per lavoro accessorio, dipendenti, collaboratori, etc, per importi lordi superiori ad € 20.000 e, inoltre, non aver percepito nell’anno precedente, redditi di lavoro dipendente o assimilati per importi superiori ai 30.000 euro.
Ma queste nuove strette sono immediatamente applicabili già a partire dal 1^ gennaio 2020?
Secondo alcuni fiscalisti (tesi questa sostenuta anche dallo Studio Liuni) la fuoruscita dal regime forfettario, in presenza dei nuovi limiti, slitterebbe al prossimo anno e ciò in quanto:
- lo Statuto dei contribuenti prevede almeno 60 giorni tra l’approvazione di una modifica normativa e la sua applicazione (in questo caso visto che la Legge di bilancio è stata approvata a ridosso del 31 dicembre, i due mesi richiesti non sono pervenuti);
- La Circolare n.9 del 10 aprile 2019 dell’Agenzia delle Entrate precisava che “in considerazione della pubblicazione della Legge di bilancio 2019 nella Gazzetta Ufficiale 302 del 31 dicembre 2018 e in ossequio a quanto previsto dell’articolo 3, comma 2 della Legge 212 del 2000 (Statuto dei diritti del Contribuente) qualora alla predetta data il contribuente si trovasse in una delle condizioni tali da far scattare l’applicazione della cause ostativa in esame già a partire dal 2019, lo stesso potrà comunque applicare nell’anno 2019 il regime forfettario ma dovrà rimuovere la causa ostativa entro la fine del 2019”. Quindi, per analogia, la stessa cosa dovrebbe valere per il 2020, causando la fuoriuscita dal regime dal 2021 (a meno che non venga sanata la causa ostativa).
Di diverso avviso appare la tesi del MEF che, a bocca della Sottosegretaria Cecilia Guerra in occasione di un convegno, ha precisato che i nuovi limiti e cause di esclusione entrerebbero già in vigore a partire dal 2020 in quanto lo Statuto del Contribuente farebbe letteralmente riferimento solo a nuovi adempimenti di natura fiscale e non già a diverse condizioni per l’applicazione del regime agevolato.
Nel dubbio non ci resta che attendere nuovi ed ufficiali chiarimenti.